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Lo Psicologo e il Fisioterapista: il corpo e la psiche

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Chi è lo Psicologo?

Lo Psicologo è un professionista della salute, laureato con laurea quinquennale in Psicologia.
Lo Psicologo si occupa di benessere e qualità della vita in un’ottica bio-psico-sociale.
Aiuta i pazienti a lavorare sugli stili di vita, sulla comprensione di se stessi e degli altri, promuovendo e incentivando un cambiamento nei pensieri e negli atteggiamenti o comportamenti, finalizzati a potenziare le risorse del paziente stesso.

A chi serve lo Psicologo?

Il supporto psicologico può essere utile in numerosi contesti della vita quotidiana.

  • Per momenti di crisi temporanea, per orientare la persona nei processi di decision-making, per raggiungere una maggiore e migliore consapevolezza di sé, degli altri o del proprio contesto familiare, sociale o lavorativo/scolastico.
  • Per sostenere meglio qualsiasi cambiamento o evento della propria vita che possa rivelarsi difficoltoso sia nell’elaborazione che nel superamento (ad es. una condizione di malattia, piuttosto che un lutto, un trasferimento improvviso). Il supporto psicologico è essenziale per affrontare gli eventi di abbandono e lutto, le conseguenze psicologiche di ricoveri o incidenti, le incertezze derivanti da situazioni di emergenza o tensione.
    In tutti questi casi lo Psicologo può aiutare a ripristinare l’equilibrio psicologico, a fronteggiare lo stress e a facilitare il normale sviluppo psicologico.
  • Può favorire la creazione di uno spazio “altro” che consenta di riflettere a fondo, confrontarsi e condividere, aspetti che nella vita di tutti i giorni non trovano uno spazio adeguato di pensiero.
  • Può inoltre promuovere il cambiamento di strategie di comunicazione disfunzionali e dannose, sia in contesti familiari e/o sociali, che lavorativi. O aiutare a riflettere su comportamenti che non comprendiamo (ad es. quando sembra che nessuno ci comprenda; quando facciamo fatica a comprendere quello che ci sta succedendo; quando siamo preoccupati, per noi stessi o per i nostri cari, quando ci sembra di non trovare soluzioni; quando ci accorgiamo di eccedere o trascurare qualcosa come: dormire, mangiare, bere ecc).

Qual è il legame tra il lavoro del Fisioterapista e quello dello Psicologo?

La cura del paziente in un’ottica bio-psico-sociale, presuppone anzitutto l’implicito collegamento mente-corpo, oltre che la “cura” del suo ambiente di vita dal punto di vista fisico e sociale.
Promuovere un cambiamento che curi, significa dunque far passare un intervento complesso e multidisciplinare, che coinvolge molteplici professionisti della salute con un unico grande obiettivo: il benessere del paziente.

Lo Psicologo, proprio per le specificità sopra accennate, può lavorare dunque in collaborazione con il Fisioterapista nel trattamento di pazienti acuti o cronici che si trovano a dover affrontare situazioni di trauma (fisico reale o conseguente ad esperienze traumatizzanti), situazioni di malattia, conseguenti cambiamenti fisici e dunque psicologici ed emotivi a seguito di esperienze di malattia/interventi chirurgici o altro, inoltre può lavorare in collaborazione con il fisioterapista in tutte quelle situazioni in cui forti tensioni emotive (conseguenti a problematiche socio-relazionali, familiari o altro) portano ad un’alterazione della salute fisica, con possibili somatizzazioni importanti a carico del corpo.

Lo Psicologo dunque può lavorare, insieme al Fisioterapista, per far sì che:

  •  Esperienze di malattia possano non inficiare la qualità della vita del paziente e dei suoi caregivers.
  • La gestione della malattia cronica possa essere efficace e produttiva (riducendo i carichi da stress si migliora la prestazione e si mantiene sotto controllo la patologia e/o si rallenta la progressione).
  • Il paziente con somatizzazione possa sviluppare “un ascolto profondo” del linguaggio del corpo ed impari a tradurre certi messaggi, prevenendo l’insorgenza del sintomo o riducendone l’intensità e la portata.
  • Il caregiver possa trovare e/o esplorare delle possibili strategie di comunicazione funzionali con il paziente “portatore del sintomo”, affinchè la qualità della vita dell’uno e dell’altro possano essere migliori.

 

Articolo redatto dalla Dott.ssa Elisabetta Giuli
Psicologa – Psicoterapeuta
Iscr. Albo Psicologi Toscana n°: 7069.
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